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Tra poco sarà votato il Disegno di Legge Quadro sull'Università. Sono previsti rettori manager, tagli e fondazioni private!


    Bolzano

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    Messaggio  Admin Ven Nov 28, 2008 3:17 pm

    Bolzano
    Gli studenti di Bolzano hanno organizzato una forma alternativa di protesta e, approfittando dell'apertura del mercatino di Natale del capoluogo di provincia, verranno distribuiti 6000 volantini nella sola area del centro storico con tema la protesta studentesca, le motivazioni e gli obiettivi.
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    Bolzano Empty Studenti italiani e tedeschi insieme contro la Gelmini

    Messaggio  Admin Ven Nov 28, 2008 3:48 pm

    Bolzano 15 novembre 2008
    Concluso il sit-in di protesta a piazza Domenicani per protestare contro la riforma Gelmini. Il corteo, cui hanno partecipato millecinquecento studenti, ha attraversato le vie della città e si è concluso senza incidenti. Nessuna tensione, ma polemiche sì, soprattutto quando si sono levati i cori "buffoni, buffoni" diretti agli studenti universitari "crumiri".

    Bolzano Riform10


    Studenti delle scuole italiane e tedesche hanno partecipato a un sit-in a Bolzano contro la riforma Gelmini. Al grido di "Vergogna, vergogna" gli studenti delle medie superiori hanno a lungo sostato davanti al palazzo dell'Università, dove gli universitari, che non hanno partecipato alla manifestazione, guardavano dalla finestra. La manifestazione è conclusa e si è svolta regolarmente e senza incidenti.

    Se qualcuno aveva ancora dei dubbi gli studenti lo hanno ripetuto chiaro: non hanno intenzione di mollare e, anzi, rilanciano.

    I ragazzi ieri hanno concesso il bis: secondo corteo di protesta (dopo quello del 30 ottobre) per dire No alla riforma Gelmini e alla legge sull’università. Partenza da Piazza Mazzini, arrivo in Piazza Domenicani: tre ore di corteo con automobilisti furiosi e bus deviati. In concomitanza con lo sciopero degli atenei italiani, dunque, gli studenti delle Superiori hanno sfilato per le vie delle città e, al contrario di chi si aspettava un progressivo spegnersi della protesta, sono apparsi più numerosi.

    Un migliaio a fine ottobre, tra i 1.200 e i 1.500 ieri: a fare la differenza è la partecipazione delle scuole tedesche che hanno risposto compatte alla protesta partita dagli Istituti italiani. Nei giorni in cui in molti si adoperano per rialzare antiche barriere linguistiche il coordinatore delle scuole tedesche Martin Vieider ci racconta di una cooperazione esemplare. «Le nostre scuole hanno un apparato meno pronto ad affrontare queste situazioni: poco sostegno e risonanza sui media, poca voglia di informarsi e qualche contrasto con professori e dirigenti. In molti vivono nella convinzione che l’autonomia provinciale sia una panacea a tutti i mali, ma si sbagliano e se ne stanno accorgendo. Proprio da noi è partita la richiesta di mobilitazione e così abbiamo invitato i rappresentanti italiani che sono venuti nei nostri istituti a spiegare come stavano le cose, trovando immediata comprensione e voglia di fare. Da tre giorni, quindi, collaboriamo all’organizzazione della manifestazione di oggi e posso dire con orgoglio che almeno il 40% degli studenti tedeschi è qui a difendere un futuro che ci stanno scippando».

    Presente anche qualche professore delle scuole tedesche che si compiace: «Non sempre è facile nel nostro ambiente portare avanti una protesta, ma questi ragazzi sono davvero organizzati e si muovono a ragion veduta. Della nostra scuola, le Ragionerie, credo che ci siano almeno il 70% degli alunni».

    Il corteo ricalca grossomodo i temi già portati in piazza due settimane fa: no al maestro unico e atenei gestiti come fondazioni e nessuna intenzione di essere gli unici e i meno responsabili a pagare il conto di una crisi economica galoppante. Tanti e plurilingui gli slogan: si va dal “Chi non salta la Gelmini è” al “ Wir entscheiden, wir sind die Zukunft”, passando per il motto francese settantottino “Sous pavès la plage” (sopra il pavimento la sabbia). Tutto intorno una selva di cartelli contro il ministro, fischietti, trombette, qualche fumogeno, Ipod collegato a casse e canzoni di Bob Marley. Un corteo ordinato e tranquillo che ha visto la partecipazione di una quarantina di studenti del gruppo di estrema destra “Blocco studentesco” che ha sfilato in coda al corteo condividendo ragioni e motivi della protesta. L’unico momento di tensione davanti alla Lub quando gli studenti hanno invitato col megafono gli universitari ad unirsi alla protesta sottolineando come, a dir la verità, la protesta nazionale fosse dedicata a loro.

    Al grido di “Buffoni” e “Vergogna” solo tre studenti sono scesi per appoggiare i ragazzi e aveva del paradossale il siparietto dei ragazzi che salutavano dal balcone mentre dal basso si levavano gestacci decisamente eloquenti.

    Ecco le foto by Repubblica

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